Nello splendido Castello della Rancia, costruito nel XIV sec. sulle strutture di un precedente granaio fortificato, ha sede il museo archeologico "Aristide Gentiloni Silverj", che raccoglie le testimonianze della Tolentino romana e preromana. Il museo prende il nome dal conte Gentiloni Silverj, il cui lascito ha costituito il nucleo intorno al quale si è sviluppato lo stesso Museo. I reperti più antichi presenti nella ricca collezione sono databili al paleolitico e consistono per lo più in strumenti in pietra che raccontano della frequentazione del territorio in questo periodo. Importante ritrovamento per l'età preistorica è il famososissimo “Ciottolo di Tolentino”, utensile in pietra databile al Paleolitico Superiore su cui è rappresentata una donna con testa bovina, attualmente conservato al Museo Archeologico Nazionale delle Marche di Ancona. Molto interessanti risultano anche i reperti provenienti dagli abitati dell’età del bronzo, localizzati in località S. Egidio e in Contrada Cisterna e scavati dalla Soprintendenza Archeologica. Numerosissimi i reperti provenienti dalle cinque necropoli picene scavate a partire dalla fine dell’ottocento nelle immediate vicinanze del centro storico della città; i ricchi corredi delle sepolture, databili tra IX e III sec. a.C., documentano la vivacità e la ricchezza delle popolazioni che abitavano il territorio, favorite dalla sua posizione strategica e dalla vicinanza del fiume Chienti. Armi, utensili, oggetti di produzione locale, così come importazioni etrusche e greche, fanno comprendere l’importanza assunta dai villaggi di Tolentino in epoca preromana. Meno numerose le testimonianze romane relative alla città di Tolentinum, tra le quali vanno però nominati la straordinaria statua di Flavia Giulia Augusta, figlia dell’imperatore Tito, e i vari ritrovamenti provenienti dalle necropoli romane. Sempre per la fase romana, pur se conservato nella cattedrale di San Catervo, è da citare il sarcofago di Giulio Catervo, notevole testimonianza artistica del periodo compreso tra il IV ed il VI sec. d.C.
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Nelle zone di confine dell’entroterra marchigiano i principi umbri di Camerino vivevano a contatto con numerosi villaggi, anch’essi retti da principi guerrieri piceni. I pregevoli corredi delle necropoli, risalenti alla fine dell’VIII - inizi VI sec. a.C., documentano i fitti scambi con l’oriente greco e con l’Etruria e attestano il ruolo cruciale di queste popolazioni nei traffici mercantili tra Adriatico e Appennino, che essi controllavano e da cui traevano le loro ricchezze.
Indirizzo | Castello della Rancia, Contrada Rancia Tolentino | |
Telefono | (+39) 0733973349 | |
Orario Apertura | Orario invernale (1 Ottobre - 30 Aprile): Lun - Mart chiuso. Merc. - Giov. 14:00 - 18:00, Ven., Sab., Dom.e festivi 10:00 - 18.:00 Orario Estivo (1 Maggio - 30 Settembre) Lun. chiuso. Da mart. a dom. 10.30-18.30. | |
Giorni Chiusura | Natale e 1 gennaio | |
Tempo Visita | 45 min | |
Costo Ingresso | Intero: euro 4; ridotto: euro 2,50 | |
Prenotazione Obbligatoria | no | |
Bookshop | si | |
Visita Guidata Gratuita | no | |
Visita Guidata | Possibilità di visite guidate a pagamento | |
Parcheggio | si | |
Accessibilità Disabili | si | |
Audioguida | no | |
Sale Didattica | si | |
Sala Conferenze | si | |
Lingua Inglese | si | |
Mezzi Pubblici | no | |
Servizi alle Famiglie | no |