La città di Ricina si sviluppava in una piana alluvionale a circa 15 km. dal mare, sulla sponda sinistra del fiume Potenza. La città, collocata all’interno di un territorio frequentato sin dall’età preistorica, divenne municipio già nella seconda metà del I sec. a.C. L’importanza di Ricina era legata alla posizione strategica del suo territorio, a cavallo della Salaria Gallica, che univa Ascoli Piceno a Jesi passando per le principali città romane, attraversato dalla Via Flaminia Camellaria e collegato a Pausulae (S. Claudio di Corridonia) e Potentia (Porto Recanati). Gli scavi archeologici hanno permesso di individuare i resti della città nella frazione di Villa Potenza, poco distante dalla città di Macerata, dove attualmente sorge l’Area Archeologica di Helvia Ricina. Il monumento principale dell’area è sicuramente il teatro, costruito nella zona del foro in età augustea, momento di forte fermento dal punto di vista dell’edilizia pubblica della città, e parzialmente modificato nel corso del II sec. d.C. all’interno di una fase di rinnovamento urbanistico di Ricina; proprio all’inizio del II sec. d.C., infatti, la città fu elevata da municipio a colonia e ribattezzata Helvia Ricina Pertinax per volere dell’imperatore Settimio Severo, in tributo a Publio Elvio Pertinace, suo predecessore. Del Teatro, caratterizzato da una cavea del diametro di circa 72 metri e tre ordini di gradinate conservate in alzato per una altezza massima di circa 7 metri, restano anche porzioni della scena e delle strutture di servizio. Oltre al Teatro è tuttora visibile dalla SS 361 un tratto di strada basolata, probabilmente riferibile al decumano massimo, originariamente costeggiata da un portico su cui si aprivano magazzini. Sempre nell’area archeologica sono conservati blocchi in pietra lavorati riferibili a monumenti funerari originariamente ubicati nell’area della necropoli. Nonostante l’importanza assunta in epoca imperiale, in seguito alle vicende della guerra Greco Gotica, la popolazione di Helvia Ricina si spinse sulle alture andando a costituire il nucleo di quella che diverrà la città di Macerata.
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Vino e olio, eccellenze dell’agricoltura e della gastronomia marchigiana, sono da sempre al centro dell’economia e dell’identità culturale locale, come testimoniano i numerosi impianti per la produzione olearia e vinicola presenti sin dall’età picena nella regione. Il viaggio alla scoperta del territorio dedicato all’antica produzione dell’olio e del vino ci conduce lungo la Salaria Gallica, strada che collegava Fossombrone ad Ascoli Piceno passando per le principali colonie romane, immerse nelle verdi colline marchigiane.
Indirizzo | Via Teatro Romano Macerata | |
Telefono | (+39) 0733256361 | |
Orario Apertura | Su prenotazione chiamando allo 0733256361. Da Luglio alla prima settimana di Settembre aperto nei festivi e prevestivi dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 17:00 alle ore 19:00. | |
Tempo Visita | 45 min | |
Costo Ingresso | Gratuito | |
Prenotazione Obbligatoria | si | |
Viabilità | Salaria Gallica - Camellaria | |
Bookshop | no | |
Visita Guidata Gratuita | no | |
Visita Guidata | si | |
Parcheggio | si | |
Accessibilità Disabili | no | |
Audioguida | no | |
Sale Didattica | si | |
Sala Conferenze | no | |
Lingua Inglese | si, possibilità di visita guidata in lingua su prenotazione a pagamento | |
Mezzi Pubblici | no | |
Servizi alle Famiglie | no |