Il Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno ha sede nel cinquecentesco Palazzo Panichi, nella centrale Piazza Arringo. Il Museo è organizzato in tre sezioni, quella preistorica di prossima inaugurazione, quella protostorica, dedicata alla civiltà picena e quella romana che verrà riallestita nel corso del 2018. La sezione picena, che rappresenta la più vasta raccolta della cultura materiale della civiltà che aveva in Ascoli la sua capitale, occupa tutto il primo piano del palazzo. I reperti esposti vanno dall’età del bronzo al IV sec. a.C. e provengono da vari contesti delle vallate del Tronto, del Tesino e del Salino (nel territorio di Teramo). L’allestimento propone, tramite una musealizzazione innovativa, un vero e proprio viaggio all’interno della cultura picena: notevoli i reperti esposti relativi ai vari abitati rinvenuti nel corso degli anni nella provincia ascolana, alla stipe votiva da Cupra Marittima, alla necropoli di Colli del Tronto con la riproduzione di alcune tombe in apposite vetrine; spiccano i corredi della necropoli del salino, i vasi biconici provenienti dal fermano e il famoso Cippo di Castignano, rara testimonianza relativa alla scrittura picena. Il piano terra del Museo è invece dedicato alla sezione romana, in cui sono esposti reperti provenienti per la maggior parte dal territorio ascolano, risalenti all’epoca tardo repubblicana e alla prima età imperiale. Tra le testimonianze, che documentano l’importanza assunta dalla città di Asculum nel corso di questo periodo, vanno segnalate le numerose ghiande missile e il fregio con rappresentazione dei frombolieri, testimonianza dello scontro sanguinario tra Roma e Asculum durante la Guerra Sociale, le numerose opere di statuaria, tra cui spicca l’elegante testa ritratto di dell’imperatore Traiano, e lo stupendo mosaico policromo proveniente dalla domus rinvenuta sotto il Palazzo di Giustizia, a cui è dedicata un’intera sala. Sempre al pianterreno sono presenti i reperti recuperati in alcuni recenti scavi urbani e una selezione di reperti provenienti da contesti etruschi e laziali, originariamente facenti parte delle collezioni private del vescovo Odoardi e dello studioso Giulio Gabrielli, a cui si deve il rpimo allestimento del Museo di Ascoli.
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Vino e olio, eccellenze dell’agricoltura e della gastronomia marchigiana, sono da sempre al centro dell’economia e dell’identità culturale locale, come testimoniano i numerosi impianti per la produzione olearia e vinicola presenti sin dall’età picena nella regione. Il viaggio alla scoperta del territorio dedicato all’antica produzione dell’olio e del vino ci conduce lungo la Salaria Gallica, strada che collegava Fossombrone ad Ascoli Piceno passando per le principali colonie romane, immerse nelle verdi colline marchigiane.
Narra la legenda che l’antico popolo dei Piceni arrivò dalla Sabina (regione montuosa tra Lazio, Umbria e Abruzzo) e si stabilì nel territorio ascolano seguendo il volo di un picchio, uccello sacro a Marte. Qui fondarono la loro capitale, l’odierna Ascoli Piceno, e occuparono tutto il territorio delle vallate del Tronto e del Tesino e, sulla costa, fondarono un grande santuario, dedicato alla dea picena Cupra. Questo itinerario vi condurrà in alcuni dei borghi più belli d’Italia, la cui storia affonda le radici negli antichi villaggi piceni.
Indirizzo | Piazza Arringo 28 Ascoli Piceno | |
Telefono | (+39)0736 253562 | |
Orario Apertura | Martedì-Domenica 8.30 - 19.30. Chiusura settimanale: Lunedì. Orario biglietteria: 8.30 - 19.00. | |
Tempo Visita | 1 ora e 30 min | |
Prenotazione Obbligatoria | no | |
Viabilità | Salaria Romana | |
Bookshop | no | |
Visita Guidata Gratuita | no | |
Visita Guidata | no | |
Parcheggio | no | |
Accessibilità Disabili | si | |
Audioguida | no | |
Sale Didattica | si | |
Sala Conferenze | si | |
Lingua Inglese | si | |
Mezzi Pubblici | si | |
Servizi alle Famiglie | no |