Area Archeologica La Cuma di Monte Rinaldo

Monte Rinaldo

Nel comune di Monte Rinaldo, nella media valle dell'Aso, è presente l’area archeologica "La Cuma" che custodisce i resti di uno dei santuari tardo repubblicani più importanti della regione Marche. Le strutture che caratterizzano il santuario, rinvenute nel corso di campagne di scavo effettuate negli anni '50 e '60, sono riferibili a un tempio, di cui rimangono esclusivamente le fondazioni, un lungo porticato composto da un muro di fondo in blocchi di arenaria con due file parallele di colonne, un’aula aperta verso est ricavata sul lato occidentale del porticato e un pozzo. Originariamente il santuario, evidentemente ispirato a modelli ellenistici, si sviluppava su terrazzamenti e il porticato, che si trova nel punto più alto, faceva da sfondo scenografico all’intero complesso architettonico. Purtroppo rimane ancora sconosciuta la divinità a cui questo fosse dedicato: la presenza del pozzo e di alcune canalizzazioni, così come il fatto che il santuario sorga tra due corsi d’acqua, ha fatto ipotizzare che si tratti di una divinità in qualche modo legata all’acqua e al suo utilizzo nei riti di purificazione. Anche la città da cui dipendeva il complesso non è mai stata individuata; quel che è certo è che la sua costruzione fu promossa da Roma all’interno del processo di romanizzazione del territorio Piceno e fu forse sponsorizzata da élite locali, elemento, questo, di notevole importanza per la comprensione delle dinamiche di romanizzazione del Piceno. Il santuario fu precocemente abbandonato in seguito a smottamenti e fenomeni sismici e nell’area nacque una villa rustica che rimase in uso sino in epoca tardo antica i cui resti sono in parte ancora visibili.