Il teatro romano di Ascoli Piceno fu costruito addossato alle pendici settentrionali del Colle dell’Annunziata, sfruttando la pendenza naturale per la costruzione della cavea. Secondo la tradizione proprio il teatro romano di Ascoli fece da sfondo a uno degli antefatti della guerra sociale, ossia l’uccisione nel 91 a.C. di alcuni funzionari e dei cittadini romani presenti in città. Tuttavia l'indicazione precisa del luogo in cui avvenne il fatto non è stata del tutto chiarita. Del teatro, scoperto agli inizi del 1900, rimangono alcuni setti murari radiali relativi alla struttura della cavea, un tratto del corridoio anulare e alcune gradinate, oltre all’orchestra. Presso il Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno sono invece conservati alcuni dei sedili con iscritti i nomi dei cittadini a cui erano riservati i posti e frammenti della decorazione. Probabilmente da datarsi al I sec. a.C., secondo alcuni ricostruito su una struttura precedente distrutta nel corso della guerra sociale, il teatro sorgeva poco distante dal luogo nel quale sono stati individuati i resti dell’anfiteatro, attualmente non più visibili. Nel medioevo l’area divenne cava di materiali per la costruzione di altri edifici.
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Vino e olio, eccellenze dell’agricoltura e della gastronomia marchigiana, sono da sempre al centro dell’economia e dell’identità culturale locale, come testimoniano i numerosi impianti per la produzione olearia e vinicola presenti sin dall’età picena nella regione. Il viaggio alla scoperta del territorio dedicato all’antica produzione dell’olio e del vino ci conduce lungo la Salaria Gallica, strada che collegava Fossombrone ad Ascoli Piceno passando per le principali colonie romane, immerse nelle verdi colline marchigiane.
Narra la legenda che l’antico popolo dei Piceni arrivò dalla Sabina (regione montuosa tra Lazio, Umbria e Abruzzo) e si stabilì nel territorio ascolano seguendo il volo di un picchio, uccello sacro a Marte. Qui fondarono la loro capitale, l’odierna Ascoli Piceno, e occuparono tutto il territorio delle vallate del Tronto e del Tesino e, sulla costa, fondarono un grande santuario, dedicato alla dea picena Cupra. Questo itinerario vi condurrà in alcuni dei borghi più belli d’Italia, la cui storia affonda le radici negli antichi villaggi piceni.
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Indirizzo | Via Dino Angelini Ascoli Piceno |
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Telefono | (+39)07122831 |
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Orario Apertura | Su prenotazione |
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Tempo Visita | 30 min |
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Costo Ingresso | Gratuito |
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Prenotazione Obbligatoria | si |
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Viabilità | Salaria Romana |
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Bookshop | no |
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Visita Guidata Gratuita | no |
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Visita Guidata | no |
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Parcheggio | si |
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Accessibilità Disabili | no |
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Audioguida | no |
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Sale Didattica | no |
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Sala Conferenze | no |
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Lingua Inglese | no |
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Mezzi Pubblici | no |
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Servizi alle Famiglie | no |
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