Il territorio in cui sorge l’odierna città di Camerino, sul crinale che divide le vallate del Chienti e del Potenza, conserva tracce di frequentazione umana sin dall’epoca Paleolitica. Secondo la tradizione la città fu fondata dai Camerti, una popolazione umbra che aveva oltrepassato la catena appenninica per stabilirsi in questo territorio. Le testimonianze archeologiche denotano un forte sviluppo del sito già a partire dall’età del Ferro, probabilmente in conseguenza della posizione strategica dell’abitato. Tra VI e IV secolo a.C. la città godette di forti rapporti commerciali con l’Etruria, come dimostrano le importazioni di oggetti rinvenuti soprattutto nei corredi delle sepolture. Al 309 a.C. si data l’Aequum Foedus, trattato di alleanza tra Roma e i Camerti, con il quale a quest’ultimi veniva riconosciuta la cittadinanza romana, ossia una uguaglianza di diritti, in cambio dell’alleanza in guerra. Il trattato, probabilmente stipulato per far fronte alla minaccia comune rappresentata dai Galli Senoni, fa comprendere l’importanza raggiunta dalla città camerte all’alba del processo di romanizzazione delle Marche. Nel 90 a.C. Camerinum divenne Municipium romano e, con tutta probabilità, a partire da questo periodo venne avviato un progetto di rinnovamento urbanistico della cittadina. Purtroppo, data la continuità di vita della città sino ai giorni nostri, le testimonianze relative alla Camerino romana risultano molto scarse. In epoca tardo antica, comunque, Camerino mantenne la propria importanza strategica, divenendo sede episcopale a partire dal V sec. a.C. Nel 591 la città fu lo sfondo di una battaglia sanguinaria tra Bizantini e Longobardi, in seguito alla quale i primi persero il controllo sulle aree interne marchigiane e Camerino passò nelle mani dei Longobardi.
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Nelle zone di confine dell’entroterra marchigiano i principi umbri di Camerino vivevano a contatto con numerosi villaggi, anch’essi retti da principi guerrieri piceni. I pregevoli corredi delle necropoli, risalenti alla fine dell’VIII - inizi VI sec. a.C., documentano i fitti scambi con l’oriente greco e con l’Etruria e attestano il ruolo cruciale di queste popolazioni nei traffici mercantili tra Adriatico e Appennino, che essi controllavano e da cui traevano le loro ricchezze.
Indirizzo | Corso Vittorio Emanuele II Camerino |